Annalisa Zito, Direttrice della nostra Fondazione, ci racconta brevemente l’esperienza formativa “Le stanze delle emozioni” ideata, progettata e condotta da Rosanna Carabellese, Head of People, Organization e Culture del Gruppo Augusta Ratio spa, in collaborazione con la Fondazione Pasquale Battista.
“La collaborazione, inusitata e innovativa, tra un gruppo societario profit e una organizzazione del Terzo Settore mirata a promuovere una prassi di incontro efficace ad attraversare questo tempo così inquietante e instabile, è nata da un bisogno reciproco. Le aziende, a seguito del lockdown, si sono trovate improvvisamente svuotate, i dipendenti in casa, con necessità complesse di riorganizzazione dei propri tempi e di conciliazione famigliare, oltre che alla ricerca di propri equilibri emotivi e psicologici; la Fondazione ha dovuto altrettanto repentinamente annullare gran parte della propria programmazione culturale (stagioni concertistiche, laboratori teatrali, progetti di ricerca storico-archeologica, cicli di seminari…) senza poter intravedere all’orizzonte possibilità serie di ri-programmazione. Un silenzio fulmineo, teso e confuso è calato – da un giorno all’altro – nelle strade delle nostre città, dentro le nostre case e dentro moltissimi di noi. Come fare, allora, a non avere paura di questo “silenzio”, ma ad accompagnarsi reciprocamente ad accogliere dentro noi la pausa, la sospensione, l’incertezza, la transizione cui l’emergenza COVID-19 ci ha costretto? Attraverso quali strumenti illuminare e dare valore, nutrire e prendersi cura del proprio sé fragile e impaurito? Come agevolare, in maniera creativa e personale, la comunicazione tra colleghi di lavoro, la capacità di supportarsi e fare gruppo, di rafforzare motivazione e confronto?
Rosanna Carabellese, Head of People, Organization&Culture del Gruppo Augusta Ratio spa, si è guardata intorno in casa ed è partita nel progettare l’intervento formativo da se stessa: attorno a lei c’erano i libri di una vita, un Diploma di Conservatorio, un pianoforte a mezzacoda e tanta tanta voglia di non lasciare solo e indietro nessuno dei dipendenti dell’Azienda. E così sono nate “Le stanze delle emozioni”, incontri formativi che – attraverso reading di poesie e testi narrativi, brani musicali magistralmente eseguiti e fotografie di viaggi ed esplorazioni – hanno coinvolto i dipendenti in un percorso di riflessione e indagine sui propri stati d’animo, sui bisogni presenti e sulle visioni future. Lo racconta bene lei stessa nell’articolo che qui vi proponiamo.
Durante il mese di Aprile, dato il riscontro estremamente positivo, abbiamo deciso di “aprire” le “stanze delle emozioni” anche a partecipanti esterni all’azienda e di proporre arte e cultura (sulla base di ciò in cui abbiamo sempre creduto) come strumenti essenziali e profondi di coesione sociale, di contatto e vicinanza tra le persone, di indagine e di interpretazione di questo tempo precario, doloroso e buio ma anche potenzialmente rivoluzionario. Perché avremo sempre più bisogno di persone creative ed unite, all’interno di contesti aziendali e di contesti sociali, in grado di guardare dentro dentro il proprio disagio e trasformarlo in un’idea, un progetto, un’occasione che renda il futuro di tutti più giusto ed equilibrato.